Asilo

Come è sorto
Nel 1937 il Sig. Sanguineti Luigi fu Giuseppe lasciava in eredità una cartella di L. 100.000 alla Chiesa di Centaura, onde si erigesse in paese un locale a sede asilo.

Ormai intanto col crescere favoloso dei prezzzie col deprezzamento della moneta il lascito sopra indicato era diventato un’inezia. Il Parroco non si diede per vinto. Comprendendo l’utilità che l’asilo avrebbe portato in parrocchia, si mise in cerca dell’occorrente per corredare, sia purealla francescana, il locale, in breve tempo raccolse il necessario. Il locale lo chiese al Sig. Lanata Luigi; costui ben volentieri mise a disposizione del parroco, con tenue fitto la casa del “Pasciu”.

Si pensò a fare il progetto, ma i lavori non furono iniziati subito. Sopravvenne poi la guerra e si dovette desistere da ogni tentativo. Entrando in parrocchia il Sc. G.B. Solari subito cercò di cominciare i lavori, ma proprio allora , per venti bellici, si dovette sfollare.

Mancavano ancora le suore. Sempre fiducioso nella Divina Provvidenza il Parroco picchiò a diversi istituti, ma inutilmente. Finalmente la richiesta fu accolta proprio da un istituto intitolato alla Divina Provvidenza: Istituto di Don Daste si S. Pier D’Arena.

Il giorno 26 novembre 1944 si potè facilmente aprire l’asilo.

Osserviamo ancora l’opera della Provvidenza.

Muore improvvisamente il proprietario del locale e gli eredi vendono la casa: la compra il Sig. Samengo Andrea residente a Lima, insigne benefattore. Costui ritorna in patria con l’intenzione di traformare la casa a suo piacere, ma temendo di dar noie all’asilo, rimanda ad altro tempo i lavori.

Intanto muore Sanguineti Agostina lasciando, unitamente al nipote Lanata Agostino, una casetta sottostante al piazzale da adibirsi a sede asilo. Ma la sovraintendenza alla Belle Arti della Liguria poneva il veto di costruire l’asilo in detta località per non rovinare la visuale panoramica.

Il Sig. Lavaggi Avv. Giuseppe, su richiesta del Parroco, gentilmente e disinteressatamente acconsentì di fare la permuta di tale stabile con una sua casetta situata tra la canonica e la scuola, più confacente allo scopo. Ho scritto disinteressatamente perchè il suo stabile fu periziato L.100.000 in più, somma che condonò a favore dell’asilo: ciò sia detto in risposta a tutti i malignii quali parlano sempre senza sapere.

Occorrevano ancora i mezzi per trasformare decorosamente la vecchia casa. Il Parroco si fa mendicante, ovunquee può sperare un aiuto. La S. Sede inviò un contributo di L.275.000.

Il Governo contribuì munificamente all’opera con L.800.000. Non mancarono offerte di privati: parrocchiani all’estero e simpatizzanti tutti impegnati in una gara di generosità. I lavori iniziati nel luglio del 1954 furono felicemente portati a termine e solennemente inaugurati in occasione delle feste centenarie.
(tratto da Centaura. Terzo centenario della ricostruzione della sua chiesa – 1954)

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